La psicosomatica è una branca della psicologia medica che mette in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l'influenza che l'emozione esercita sul corpo.
I disturbi psicosomatici sono suddivisibili in due gruppi:
1) I disturbi psicosomatici primari
2) I disturbi psicosomatici secondari
- Nei disturbi psicosomatici primari è presente, all’origine, una disfunzione biologica. L’elemento psicosomatico sta nell’aggravamento del sintomo già esistente. Ad esempio, un bambino che soffre di asma può avere dei gravi e ricorrenti attacchi d’asma in risposta a stimoli emotivi più che a quelli fisiologici. In questi casi si può parlare di “Asma psicosomatico”. Questo non implica in nessun modo un’eziologia psicologica per il disturbo originale.
- Nei disturbi psicosomatici secondari, invece, non viene dimostrata nessuna disfunzione biologica alla base dei sintomi. L’elemento psicosomatico viene reso evidente nella trasformazione dei conflitti emotivi in sintomi somatici. Questi sintomi si possono fissare in una malattia grave e debilitante come l’anoressia o in sintomi meno gravi, ma comunque fastidiosi, come la colite spastica, la gastrite cronica ecc.
Esempi di Sintomi Psicosomatici
- Disturbi del comportamento alimentare anoressia bulimia binge eating.
- Disturbi a carico del sistema gastrointestinale: colon irritabile; gastrite cronica; acidità gastrica; stipsi; nausea; vomito; diarrea
- Disturbi a carico del sistema cutaneo: psoriasi; sudorazione profusa; eritema pudico (rossore da emozione); dermatite atopica; orticaria; secchezza della cute e delle mucose.
- disturbi a carico del sistema muscolo scheletrico: cefalea tensiva; cefalee; torcicollo; lombalgie; cervicalgie.
- Disturbi a carico del sistema respiratorio: asma bronchiale (frequente soprattutto nei bambini).
- Disturbi a carico del sistema cardiovascolare: aritmie; ipertensione arteriosa essenziale; crisi tachicardiche; la cefalea emicranica
La Psicoterapia Relazionale e I Disturbi psicosomatici
Il modello sistemico pone l’accento sull’osservazione dell’individuo all’interno del contesto nel quale è inserito (Familiare, organizzativo, lavorativo e di coppia) . L’unità psicologica non è l’individuo, ma l’individuo nei suoi contesti sociali significativi. Certi tipi di organizzazioni familiari sono correlate allo sviluppo e al mantenimento di sindromi psicosomatiche in uno dei suoi membri (Per es Figli). I sintomi di quest’ultimo giocano un ruolo importante, a sua volta, nel mantenimento dell’equilibrio familiare.
In particolare, le famiglie con pazienti psicosomatici sono caratterizzate dall’impossibilità di esplicitare e far emergere i conflitti e le tensioni emozionali ad essi collegati. L’impossibilità di esprimere le proprie emozioni non è legata ad una caratteristica di personalità dell’individuo singolo , ma è una qualità del sistema a cui appartiene, la sua famiglia, a cui è costretto a conformarsi.
Il sintomo psicosomatico,in tutte le sue forme e manifestazioni esprime quindi un disagio nella difficoltà di verbalizzare gli stati emotivi più interni, perché in questi sistemi (famiglie) le emozioni vengono accuratamente selezionate per evitare tensioni e conflittualità e mantenere allo stesso tempo una pseudo armonia del sistema familiare e un rigido equilibrio.
La terapia deve porsi come obbiettivo il cambiamento non solo dell’individuo ma di tutto il suo sistema familiare( e ciò è realizzabile anche attraverso il cambiamento del singolo individuo che viene in un contesto di terapia)
penso che questo come tutti gli argomenti trattati dalla dott.Fanzecco nel blog siano davvero utili per chi cerca risposte in merito a un problema che non riesce ad affrontare o spesso a riconoscere... perciò bellissimo lavoro!!!
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